Descrizione
Il progetto nasce nel 2021 da un gruppo di volontari che intendono realizzare un cammino segnalato che unisca tutte le principali chiese del territorio borgodalese, con particolare riferimento a luoghi di campagna e boschivi. Lungo il percorso si possono apprezzare alcune aree di Borgo d’Ale sia dal punto di vista artistico-storico-culturale che dal punto di vista naturalistico.
BORGO D’ALE: TERRITORIO, STORIA E ATTIVITÀ ECONOMICHE
L’abitato si trova a 242 metri di altitudine sul livello del mare ed è situato in una pianura alluvionale leggermente inclinata verso sud-est, ricca di fertili terreni coltivabili che hanno sempre rappresentato l’economia trainante del paese. Circa il 25% della superficie è invece collinare, ricoperta di boschi fonte di biodiversità, collocata ai limiti dell’anfiteatro morenico della Serra d’Ivrea.
Borgo d’Ale venne fondato nel 1270 come borgofranco (ovvero come centro giuridicamente libero da dipendenze feudali), per iniziativa del Comune di Vercelli, che intendeva controllare politicamente la zona. I villaggi di Clivolo, Areglio, Erbario e Meoglio furono abbandonati per costruire il nuovo borgo e i ruderi di questi antichi insediamenti testimoniano, ancora oggi, il popolamento medievale del territorio. Il progetto iniziale prevedeva la confluenza in Borgo d’Ale anche degli abitanti di Alice Castello tuttavia, in seguito a minaccia di scomunica da parte dell’Abbazia di Sant’Andrea di Vercelli, gli alicesi rinunciarono all’annessione.
Borgo d’Ale, nel tempo, mantenne la sua vocazione prettamente agricola: a partire dagli inizi del ‘900 venne introdotta la coltivazione del pesco, successivamente quella degli ortaggi (in particolare asparagi) e di altri alberi da frutto, soprattutto kiwi. Rinomata risulta essere stata la varietà di pesco “Bella di Borgo d’Ale”, prelibatezza riproposta negli ultimi anni da un piccolo gruppo di agricoltori locali.
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